Questa estate ho letto "I ragazzi Burgess" di Elisabeth Strout.
È la storia, molto articolate, di tre fratelli cinquantenni: il maggiore e due gemelli, maschio e femmina. Non si sono mai persi di vista, ma non si frequentano e vivono vite divesissime.
la storia è bella, triste e anche sorprendente, mai negativa Al centro ci sono i legami e i valori familiari, senza i quali i protagonisti non potrebbero uscire dal proprio intricato tunnel di problemi.
La scrittura di Elizabeth Strout è affascinante: oltre alla storia dei tre fratelli, sullo sfondo c'è la provincia americana e la vita a New York, ma anche i problemi culturali e razziali con gli immigrati.
La Strout riesce ad "agganciarti" dalla prima pagina e ad appassionarti alle vite dei fratelli Burgess e alle loro complicate relazioni familiari.
Da amante della cucina mi ha colpito il fatto che Susan, la sorella, è una persona depressa e triste al punto che non cucina altro che surgelati nel microonde. man mano chela sua situazione migliora, migliora anche il suo rapporto con il piacere di cucinare.
Questo romanzo, che vi consiglio, mi è piaciuto anche più di Olive Kitteridge, il libro con il quale la Strout ha vinto il Pulitzer nel 2009 e che rimane comunque imperdibile.
Qui la recensione del libro sul sito dell'editore Fazi
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